Abbiamo dato voce agli imprenditori associati in merito alla grave situazione sul payback applicato ai dispositivi medici. Ciascun di essi ha raccontato la propria storia alle Iene su Italia 1, con le richieste arrivate dalle singole Regioni, e il fallimento che si prospetta qualora questa norma non dovesse essere cancellata.

FIFO Sanità si sta impegnando da anni in sede giuridica, istituzionale e con i media per supportare tutte le pmi del settore, portando il tema all’attenzione dell’opinione pubblica.

Ringraziamo, inoltre, il presidente dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri, Marco Scatizzi, e il professor Roy De Vita, dell’Istituto Nazionale dei tumori di Roma “Regina Elena”, per aver sottolineato le criticità che questa legge comporta anche nella Sanità italiana.

“L’attuale proroga al 30 aprile deve servire per istituire un confronto tra Istituzioni e aziende per il superamento della norma. Il nostro settore, composto per lo più da micro, piccole e medie imprese, non può sostenere le richieste coattive arrivate dalle Regioni. Il payback resta una norma vessatoria che compromette gravemente un settore strategico per l’economia e l’intero Sistema Sanitario Nazionale” – Massimo Riem, presidente FIFO Sanità Confcommercio