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Diamo il benvenuto in FIFO ad Asfo Umbria

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Oggi diamo il benvenuto in FIFO Sanità alle aziende di Asfo Umbria e al suo presidente Paolo Palombi, al quale abbiamo fatto una breve intervista in merito alla sua adesione, con uno sguardo al presente e una prospettiva sui progetti futuri.

Buongiorno dottor Palombi, quando è nata Asfo Umbria?
Asfo umbria è giovanissima, nasce a inizio gennaio di quest’anno, sull’esigenza primaria di far fronte al payback che porterebbe, se applicato, alla chiusura della gran parte delle aziende umbre del settore e in seguito ad avere una politica che tuteli la sopravvivenza e la crescita delle micro, piccole e medie aziende.

Perché avete ritenuto opportuno entrare a far parte della federazione nazionale?
Entrare nella federazione nazionale significa per le aziende umbre una maggiore tutela dei propri interessi e una rappresentatività istituzionale che altrimenti ben difficilmente si sarebbe raggiunta.

Quali obiettivi vi ponete oltre all’abrogazione del payback sanitario?
L’obiettivo primario, dopo spero il positivo superamento del payback (altrimenti ogni prospettiva sarebbe inficiata) è quello di far sì che venga riconosciuto il ruolo primario delle nostre strutture nell’ambito del SSN istituendo un tavolo di confronto istituzionale permanente, sia a livello locale che nazionale, il cui comune obiettivo sia quello di migliorare la sanità.

Quanto è critica la situazione per le PMI umbre in relazione al payback dispositivi medici?
Le aziende umbre che lavorano principalmente nel settore di forniture ospedaliere si trovano a far fronte a delle cifre che mediamente sono intorno al 18% del fatturato, del quadriennio 2015-2018, molte volte ben oltre i normali ricarichi applicati sulle gare vinte. Ad esempio, un’azienda che ha fatturato nel quadriennio 2015-2018 € 3.270.000 si trova a dover pagare € 555.000, importo che rappresenta oltre il doppio degli utili netti realizzati nello stesso periodo.

Ringraziamo il presidente Palombi per la sua disponibilità, sempre più convinti nella nostra volontà di combattere insieme altre battaglie, dopo aver superato, speriamo con successo, l’assurdo pantano nel quale ci sta trascinando il payback dispositivi medici.

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