FIFO Sanità Confcommercio è scesa in Piazza della Repubblica a Roma, con centinaia di imprenditori e i relativi dipendenti, per manifestare contro il Payback sui dispositivi medici.

La manifestazione ha permesso di dare voce alle aziende di tutta Italia: dalla Sicilia alla Lombardia, passando per la Toscana e l’Emilia Romagna. Infatti, la normativa mette a repentaglio l’intero comparto della fornitura dei dispositivi medici, composto da oltre 100mila addetti ai lavori, e il Sistema Sanitario Nazionale nella sua interezza.

Il Governo vuole vincolare le aziende alla rinuncia al ricorso al TAR per poter accedere ad uno sconto sul totale dell’ammontare del Payback; questo escluderebbe quello che è l’ultimo pilastro di protezione per il settore, oltre a non essere una soluzione che protegga gli interessi e la prosperità delle aziende.

La manifestazione si è poi spostata verso la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, chiedendo a gran voce una svolta concreta sul tema Payback. Purtroppo, le porte di Palazzo delle Finanze di Via XX settembre non si sono aperte all’ascolto del corteo.

“Imprese chiuse per un giorno – ha dichiarato Massimo Riem, presidente FIFO Sanità Confcommercio – per protestare contro quella che la Federazione ha definito una norma vessatoria. Oggi tutte queste persone sono qui perché il Governo continua a non ascoltare il nostro grido d’allarme. È un problema che riguarda tutta Italia, è per questo che sono arrivate persone da ogni Regione. Una catastrofe per le imprese che si troveranno costrette a chiudere, causando l’interruzione delle forniture di dispositivi medici. Mancheranno stent, valvole cardiache e dispositivi salvavita. Una cosa indegna per un Paese civile”.

FIFO Sanità Confcommercio tiene a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione e che hanno contribuito a difendere gli interessi delle PMI e della Sanità pubblica italiana.