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Manovra, FIFO: ancora assente una soluzione per il payback, imprese allo sbando. Rischio interruzione forniture agli ospedali

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Roma, 19 ottobre 2023 – Pur riconoscendo l’aumento della spesa sanitaria inserita in Manovra dall’attuale Governo, FIFO Sanità ribadisce l’allarme per la mancata soluzione relativa al payback applicato ai dispositivi medici.

L’attuale Manovra vede, nel complesso, uno stanziamento di 3 miliardi di euro aggiuntivi sul budget per il SSN, portando il Fondo sanitario a quota 136 miliardi di euro. Questa decisione ha contribuito a scongiurare l’ipotesi di tagli rispetto al 2023, quando il Fondo aveva raggiunto i 134,7 miliardi di euro.

Tuttavia, FIFO Sanità ritiene necessario ribadire come in questo contesto non vi sia alcuna soluzione proposta per l’emergenza payback. In questo modo si sta mettendo a repentaglio la stabilità economica di centinaia di PMI italiane e di migliaia di addetti ai lavori del settore di fornitura ospedaliera, minacciando la stabilità dell’intero Sistema Sanitario Nazionale e l’accesso libero alle cure per i cittadini.

Il termine del 30 ottobre del payback costituisce un’emergenza nazionale. Il settore non può più attendere e assistere solo ad un costante rinvio delle scadenze, senza che vi si ponga una soluzione strutturale al problema. È ormai urgente, non più solo prioritaria, la costituzione di un tavolo in cui le parti si confrontino per rivedere strategicamente l’intero quadro normativo legato al payback.

“Siamo sempre stati disponibili al dialogo con le istituzioni e tutte le parti interessate – dichiara Giacomo Guasone, vice presidente FIFO Sanità Confcommercio – E confermiamo la nostra completa partecipazione per definire un sistema alternativo a quello del payback, che consenta alle aziende di proseguire nella loro attività economica regolarmente. Stiamo andando incontro ad una crisi certa del Sistema Sanitario Nazionale. Proseguendo in questa direzione, molte aziende saranno costrette a chiudere interrompendo di fatto le forniture di dispositivi medici agli ospedali. Troviamo assurdo – conclude Guasone – che le Istituzioni continuino a definire rinvii su rinvii, senza che vi sia una nuova strategia d’azione concordata con le associazioni di categoria. Le nostre imprese sono allo sbando e non sanno cosa aspettarsi da un mese all’altro a causa di una legge folle con applicazione economica retroattiva. Chiediamo un ulteriore proroga finalizzata alla pianificazione di un confronto costante tra l’esecutivo e tutte le associazioni di categorie coinvolte”.